Eletti o nominati è la domanda che mi pongo da quando ho capito di più di questa legge elettorale e della sua incostituzionalità di cui ho già scritto qui per Dipende da Noi.
Ho cercato di comprendere bene il concetto che c’è dietro a quanto ci hanno detto i media , più o meno velatamente, non appena si è concluso l’iter della presentazione delle liste indicando le candidature sicure e di collegi blindati.
Ho letto e ascoltato di tutto, dai documenti ufficiali alle spiegazioni tecniche di esperti passando per articoli e approfondimenti di vario genere, è semplice, basta digitare su un motore di ricerca come funziona la legge elettorale e si trovano più di 10 pagine di contenuti.
Le modalità per esprimere il proprio voto sono molteplici e ciascuna porta ad un diverso risultato perché un’unica scheda prevede il voto con due diversi sistemi: maggioritario e proporzionale.
Con il metodo maggioritario vengono assegnati un terzo dei seggi mediante i collegi uninominali mentre gli altri due terzi dei seggi vengono assegnati con il metodo proporzionale nei collegi plurinominali prevedendo una soglia per cui i voti delle liste che non superano il 3% dei voti saranno distribuiti tra le altre liste ad esse collegate.
Ma, proiettandomi nella cabina elettorale il 25 settembre (perché io, malgrado tutto e i mille dubbi eserciterò il mio diritto dovere di voto) cosa cambierà in base a come apporrò la mia X?
La X sul nome della/del candidata/o uninominale
Votando in questo modo manteniamo la preferenza all’uninominale non essendoci candidature alternative nel nostro collegio di riferimento ma, per la parte proporzionale, il voto non andrà più ad un partito specifico e verrà ripartito tra quelli in coalizione.
La X sui simboli
Indicando il simbolo del partito prescelto oltre a quello della coalizione l’indicazione di voto è più mirata e per la quota proporzionale sarà assegnato alla lista plurinominale di quel partito ma l’elezione o meno delle/dei candidate/i sarà determinata dalla loro posizione cronologica nella lista stessa e dalle scelte strategiche che saranno fatte da coloro che risulteranno elette/i usufruendo del paracadute delle candidature multiple che la legge consente.
La X solo sul partito o la lista
Questo voto andrà direttamente alla lista ma, anche, al candidato uninominale anche se non espressamente indicato.
Il voto disgiunto non è previsto!
Resta sempre e comunque la proposta (mia e di molti) di presentare il reclamo/protesta al seggio contro questa legge elettorale che per molti aspetti è anticostituzionale e che è stata ulteriormente peggiorata dai tagli ai parlamentari riducendo e confondendo la rappresentanza.
In realtà a me, come a tanti altri ossia la maggioranza di coloro che non votano, è tutto il sistema dei partiti – e di potere conseguente – che non piace e che andrebbe sovvertito.
Così ho ulteriormente riflettuto sulle modalità di voto e su come il tutto sia pilotato da questo sistema di potere e di certezze per pochi eletti anche se sarebbe meglio dire nominati snaturando completamente il concetto di partecipazione e di rappresentanza.
Come viene spiegato anche in questa petizione che vi invito a sottoscrivere e diffondere possiamo dare uno scossone al sistema unitamente alla protesta democratica al seggio di cui ho già ampiamente parlato.
Possiamo fare un atto di disobbedienza nei confronti dei partiti che danno precise indicazioni di voto ossia “apporre la X su coalizione e sul simbolo di partito (ma basta anche solo sul partito)” per innescare le selezioni nella lista proporzionale esattamente come sono state pensate (e promesse) in fase di candidatura.
Possiamo disobbedire e apporre la nostra X soltanto sul nome della/del candidata/o uninominale lasciando che per la parte proporzionale il voto vada a tutte le liste presenti nella coalizione e provare così a scombinare i programmi già fatti.
Certamente questo non vale per i partiti che non sono in coalizione e che hanno scelto di misurarsi da soli.
Come è ben spiegato nella petizione questa disobbedienza elettorale e la presentazione della protesta/reclamo diventerebbero “due azioni collegate che possono fare la differenza. Infatti se la Corte Costituzionale sanzionasse il principale meccanismo di distorsione del voto cioè il “voto congiunto obbligatorio” che esclude il valore elettorale dei voti singoli, s’imporrebbe il riconteggio di tali voti. In tal caso, grazie alla scelta di voto 1), l’assegnazione dei seggi parlamentari risulterebbe più vicina alla nostra intenzione di voto e il Parlamento risulterebbe più rappresentativo.”
Impegniamomi per una società nuova, dipende da noi!
La scelta di presentare il reclamo solo nel seggio non ha grande effetto sulle scelte e sul risultato se queste informazioni non arrivano con un congruo anticipo alla generalità dei cittadini tramite strumenti di pubblica opinione disponibili a pubblicizzarlo adeguatamente e virale tramite web. Purtroppo siamo oltre il tempo utile. Potrà comunque successivamente innescare il dibattito mancato e servire per coagulare un consenso trasversale per arrivare a quella massa critica che obbligherà i partiti ad ascoltare e per il banale conflitto di interessi farne un proprio punto programmatico in termini concorrenziali tra loro