Ieri è stata una giornata NERA (come i sacchi per l’indifferenziata) per il territorio piceno.
L’assemblea dell’ATA Ascoli Piceno è stata resa pubblica tramite diretta facebook con una qualità di segnale scarsa, nella prima parte un audio inadeguato e una telecamera fissa sulla postazione del presidente della Provincia e senza inquadrare chi parlava se non quando si spostavano per farlo.
I movimenti di cittadine e cittadini hanno chiesto l’autorizzazione per un presidio in piazza Simonetti che non è stato concesso e, in pochi, si sono ritrovati in piazza del Popolo in poche decine…
Un’assemblea convocata nel mezzo della tornata elettorale con alcuni sindaci neo eletti e, come ha dichiarato il sindaco di Montegallo, poco o affatto informati sul documento (200 pagine) in discussione ed approvazione e il comune di San Benedetto del Tronto (che ha un grande peso ponderale sulla decisione finale) che, di fatto, è senza sindaco in attesa del ballottaggio programmato per la prossima settimana.
Un’assemblea in cui molti sindaci non hanno deciso poiché si sono astenuti a tutte le votazioni, per le mozioni e per l’approvazione finale del piano, con una sola brillante eccezione: il comune di Ascoli Piceno che, da solo, si è astenuto nell’unica mozione che è stata approvata e che ha lievemente modificato il piano.
Scopro tra l’altro ora una cosa gravissima: la diretta facebook con tutti i commenti è stata cancellata! Non è stata lasciata traccia di quanto è stato detto…
Il verdetto dell’assemblea, sempre con tante non decisioni ossia tanti astenuti, è stato quello dell’approvazione del Piano Territoriale praticamente nella forma in cui era stato redatto concedendo che alcune lavorazioni avvengano al chiuso per ridurre che i cattivi odori si disperdano.
È stato approvato un piano che decreta la realizzazione di una nuova vasca (la vasca ZERO) nella discarica di Relluce che avrà una capacità tale da accogliere rifiuti da tutta l’Italia centrale e sarà gestita da aziende che, come ha decretato anche il TAR Marche, pur avendo un capitale a maggioranza pubblico non sono controllate dal pubblico.
Si profila, quindi, la trasformazione del piceno nella discarica per l’Italia centrale se non s’interviene in estremis con le osservazioni – entro i 60 giorni prescritti – al piano approvato ieri 12 ottobre 2021.
Solo 8 comuni, capeggiati da Appignano, Castel di Lama e Castignano hanno votato contro l’approvazione del piano ma il loro peso è tale da non incidere sul risultato finale.
Mi domando e vi domando:
Quanto è informata la cittadinanza di tutto questo?
Chi guadagnerà dal business dei rifiuti?
Quale coerenza ha questa operazione con il PNRR e l’invocata economia verde?
Che futuro stiamo consegnando alle nuove generazioni?
Le cittadine e i cittadini saranno capaci di ribellarsi?
Quante persone potranno lavorare i più dopo il nuovo ampliamento dell’impianto?
A perché secondo lei il problema è il lavoro? Ma è serio?
Risponda a queste domanda: quale sarà il danno ambientale e all’agricoltura causato da ulteriori sversamenti di rifiuti? Quante persone si ammaleranno con le varie esalazioni che già adesso sono al limite del sopportabile?
Giancarlo anche nelle terre dei fuochi c’era lavoro (nero e gestito dalla camorra) ma anche inquinamento e tante morti…
La cittadinanza non è informata.
Le società che gestiscono e C.
Nessuna.
Le nuove generazioni debbono essere più partecipi, il futuro è loro.
Da quello che ho visto e sentito ieri… NO.
Direi che è davvero una tragedia. Quindi Paola, cosa si può fare entro questi 60 giorni?
Non so che cosa stIa succedendo adesso ma ricordo che, alcuni anni fa la quinta vasca dei rifiuti stava franando.
Come è possibile che ci sia stata questa approvazione del piano per
80000 tonnellate di rifiuti annui.
Una volta c’ era la conferenza dei servizi , adesso che parere ha dato o darà?
Nel frattempo occorre organizzare una grande manifestazione anche , non dimentichiamolo, contro la Ciip che, nel frattempo , si è comprata una vasca.