Il lavoro che c’è è quello che nessuno vuole e continuiamo a non interrogarci sul perché.
Ci sono offerte di lavoro nella ricettività turistica che restano disattese.
Si tratta di contratti in cui poco di ciò che viene dichiarato si realizza nella realtà: poche le ore regolarmente contribuite a fronte di orari e carichi di lavoro improponibili.
Si tratta di lavori stagionali rispetto ai quali si dovrebbe fare affidamento al successivo periodo di disoccupazione indennizzata (la Naspi) che, però, sarà calcolata sul contribuito e, quindi, si rivelerà inconsistente.
Tutto questo, poi, per non parlare di possibili infortuni sul lavoro e le mancate coperture conseguenti.
Ci sono offerte di lavoro nel settore agricolo per la raccolta di frutta ed ortaggi…tutte, o quasi, in mano al caporalato ed equiparabili alla schiavitù.
Soprattutto c’è sempre qualcuno che racconta di offrire lavoro che nessuno è disposto ad accettare ma non ci dice mai qual è la reale offerta, quali sono le condizioni offerte.
Se poi chi cerca lavoro è una donna spesso, oltre alle condizioni vergognose proposte, si aggiunge la richiesta della “bella presenza” come a ribadire che per lavorare devi essere gradevole all’occhio.
Eppure la nostra Costituzione si apre con l’affermazione che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”…
Grazie Paola per queste tue riflessioni e per il tuo impegno quotidiano.
Il lavoro non è una merce. Il lavoro è dignità, realizzazione, passione, impegno, fatica, sacrificio, competenza, intelligenza.
Il lavoro deve essere anche diritti, tutele, dignità
Grazie a te Daniela, solo collaborando possiamo ottenere dei risultati!