gni anno, il 25 aprile, ci fermino a parlare della resistenza.
Leggiamo e rileggiamo la storia cercando di classificarla, di stabilire buoni e cattivi, giusti e ingiusti, per impossessarcene e comprenderla.
il 25 aprile è l’emblema della ribellione di una generazione, formata dai nostri genitori, una gioventù forte dei suoi ideali di libertà e autonomia, che ha creduto nel suo paese e lo ha difeso fino alla morte.
Hanno lottato contro l’oppressione per essere liberi di realizzarsi e manifestare la propria personalità, le proprie idee e costruire il mondo che, di 25 aprile in 25 aprile, è arrivato ad oggi.
Questo mondo non è quello che i nostri padri hanno sognato, ancora c’è molto da combattere e da cambiare perché i questi anni ci sono state nuove involuzioni, nuove paure, nuovi spargimenti di odio.
In questo 2017 cu sono paure da cui è difficile liberarsi, prima tra tutte quella legata al lavoro che non c’è, non dà certezze nel presente e ancor meno nel futuro e che costruisce ogni giorno una nuova povertà, diversa da quella vissuta da chi ha fatto il 25 aprile.
La povertà di un tempo portava alla condivisione, alla elaborazione di un percorso in cui ci si stringeva per avere il coraggio e, certamente, avere un nemico comune aiutava, per assurdo rendeva più forti…
Adesso assistiamo a guerre tra poveri, messi gli uni contro gli altri, in cui si vive il sospetto che l’altro possa godere di qualcosa che ha tolto a te.
Abbiamo costruito un mondo fatto di NOI e di VOI dove tutto è contro mentre la libertà deve essere sempre PER, costruttiva e rivoluzionaria sella sua capacità di costruire.
Forse abbiamo bisogno di nemici per reagire ma, nel contempo, siamo facili ai condizionamenti e allora crediamo al potere di turno che costruisce dei nemici ad hoc.
Così, accanto ai nemici storici dell’indifferenza e della intolleranza, sono stati identificati come nemici tutti LORO che cercano di esprimersi e manifestarsi in modo diverso e questo processo ci divide sempre più: da una parte sempre LORO o VOI) brutti e cattivi, diversi da NOI perché avete sogni, desideri, abitudini diverse dalle nostre e dall’altra parte NOI divisi tra indifferenza ed intolleranza.
Per fortuna ho modo d’incontrare persone diverse, capaci di vita intellettiva propria, persone che hanno capito che i veri nemici da combattere sono INDIFFEREZA e INTOLLERANZA e che contro di loro va organizzata la nuova resistenza.
Questo 25 aprile 2017 lo dedico a loro donne ed uomini, ragazze e ragazzi, che hanno scelto d’imbracciare i loro cervelli e di resistere contro i nemici di oggi, contro indifferenza ed intolleranza proponendo iniziative di cultura e di respiro più ampio in una città come la mia, Ascoli Piceno, che vanta una medaglia d’oro al valore partigiano e che la interpreta come la necessità di essere “di parte”.
25 aprile significa libertà, significa non essere da una parte ma resistere per attuare un vero cambiamento accogliente di tutte le sfumature di cui siamo felicemente portatori nella consapevolezza dell’unicità di ciascuno perché tutt* insieme possiamo realizzare un mondo libero e colorato!
Che questo 25 aprile 2017 ‘insegni ad andare oltre al tricolore, oltre ai nostri confini culturali, per ricostruire insieme una vera e profonda ricchezza di libertà!
La fotografia è di Piera Seghetti, grazie per i suoi splendidi scatti